Track-by-track

C’è una recente trasmissione di artisti “antichi” che si intitola “Appresso alla musica“: Renzo Arbore e Gegè Telesforo raccontano con le immagini decenni di musica cui Arbore è variamente andato “appresso”, un musicista che ha prodotto tutto sommato poco di suo, ma scorrendo le immagini colpisce il fatto che ha suonato con chiunque, qualunque cosa, in situazioni in cui si è posto con simpatia ed umiltà. Ha l’aria di un artista un po’ istrione, quantomeno eclettico e che certamente non fa nulla per passare inosservato. Ma quest’è. Poi o piace, o non piace.

Lo cito perché mi colpisce l’espressione “appresso alla musica”. La mia maestra di canto mi dice “poi tu sei musicista” con grande fiducia e a me tremano le gambe e penso “ma che davero davero?”. Poi ripenso agli anni di studio di musica, alle abilità tecniche acquisite, alla musica praticata: non ne ho fatto una professione, non sono una talentuosa strumentista, ma forse di me posso dirlo, in fin dei conti. Se poi qualcuno (dentro di me, anzitutto) storce il naso, posso appoggiarmi a questa espressione qui e dirmi “qualunque cosa io sia, è tutta la vita che vado appresso alla musica“, questo sì.

Al liceo non ricordo se mi sono auto-attribuita o se le mie amiche mi hanno attribuito un soprannome, in virtù del fatto che ogni 3×2 citavo qualche canzone, mossa da una parola evocativa, da una situazione, da uno stato d’animo, da un suono: il soprannome era Juke-Bozz.

Gli anni passano e il repertorio aumenta. E in particolare alcuni progetti musicali sono per me d’ispirazione anche nel lavoro, sensu strictu e sensu lato. Faccio un esempio: c’è un disco culto, La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria di Vanoni-Toquinho-Vinicius de Moraes, che è profondamente gestaltico (“La Gestalt esiste da sempre” scrive Perls) e brano per brano offre tantissime evocazioni che hanno a che fare con la consapevolezza e la trasformazione e la qualità. Quindi da parecchi anni penso di redigere il mio track-by-track per una lettura gestaltica (non per dire che le loro intenzioni lo siano, ma per farmene qualcosa io in questo senso) di quei pezzi.

A questa idea del track-by-track si è poi aggiunta l’iniziativa avviata e mai conclusa di realizzare un track-by-track questa volta di qualcosa scritto proprio allo scopo di fare sensibilizzazione e di educare alle emozioni: il lavoro dei colleghi Psichiatra e Psicologo del duo Psicantria (Dott. Gaspare Palmieri e Dott. Cristian Grassilli, già cantatutori indipendentemente l’uno dall’altro prima di questo meraviglioso progetto). Come dicevo questa iniziativa l’avevo avviata, in particolare in preparazione ad un concerto organizzato a Terni nel gennaio del 2023 – regalo di Specializzazione in Psichiatria ordito ben benino dalle persone che mi conoscono bene e che mi amano ognuna a modo suo (perché, onestamente, è difficile non volermi bene!) -: ho postato nei giorni precedenti e anche nei giorni a seguire un commento ai brani, in ordine sparso rispetto all’ordine delle tracce.

Questa categoria persegue l’obiettivo di continuare ad avere spunti track-by-track, come fossero suggerimenti per una play-list.

Poi mi sforzerò di trovare espressioni non necessariamente anglofone ed anglofile per non irritare Nanni Moretti. Buona lettura e buon ascolto!

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